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In un dialogo fitto e appassionato, Laclau ripercorre le tappe salienti della propria biografia e del proprio pensiero: dai febbrili anni Sessanta - epoca dei movimenti studenteschi dominati dall'ideologia marxista - alla sua attività all'interno del Partito Socialista della Sinistra Nazionale, il crocevia fondamentale dell'incontro con Gramsci e con il suo concetto di nazionalpopolare, il Partito Comunista Italiano e la lotta operaia, il movimento femminista e quello sindacale. Attraversando decenni di lotta, il filosofo riflette sui limiti del concetto di classe e sulla complessa evoluzione della storia postmarxista, fino alle sue ultime propaggini postcoloniali. Al tema politico si intreccia anche una critica del soggetto cartesiano, il soggetto dominante della modernità, nonché la considerazione dell'incidenza sul suo pensiero della psicanalisi di Jacques Lacan e della decostruzione di Jacques Derrida.